• Repubblica Ceca: La manodopera qualificata a costi inferiori alla media europea, la politica industriale e fiscale, la disponibilità’ di credito da parte delle Banche, la solidità dell’economia e non ultimo la centralità geografica con una rete infrastrutturale in continuo sviluppo, ne fanno un paese con ottime prospettive di crescita e favorevole agli investimenti stranieri.


  • Repubblica Slovacca: Membro dell’ Unione Europea dal 2004, la Slovacchia è entrata nell’area Euro adottando la moneta unica dal 1° gennaio 2009. Viene definita la “Detroit d’Europa” vista l’alta concentrazione di case automobilistiche che hanno trasferito qui stabilimenti ed indotto.


  • Ungheria: Paese di medie dimensioni (10 milioni di abitanti), presenta una posizione geografica e strategica ideale per la logistica. Nota come “Porta dell’Oriente”, è possibile da qui raggiungere direttamente gran parte del mercato europeo ed i suoi consumatori. Le infrastrutture, in continuo sviluppo, assicurano collegamenti veloci con l’aerea del Centro Est Europa.


  • Polonia: E’ un paese interessante per  popolazione, cultura e storia. L’economia polacca è innovativa e ricca di spirito imprenditoriale. Il Paese rientra nella rosa delle prime dieci aree europee nelle quali affluiscono investimenti internazionali , sia per la sua stabilità economica e politica e sia per il suo grande mercato interno.


  • Romania: Ha un vero potenziale di sviluppo, grazie alle politiche di apertura commerciale, alle dimensioni del mercato interno (22 milioni abitanti cca) e alla posizione strategica del paese nell’area PECO. Offre inoltre il vantaggio in termini di costo del lavoro e ampie risorse naturali.


  • Lituania: Definita “la piccola tigre del Baltico”. ha una bassa pressione fiscale, un PIl che cresce di oltre il 3% e una popolazione giovane: elementi  di  competitività che attirano imprenditori stranieri interessati a nuove idee imprenditoriali ( incubatori d’impresa).La Lituania rappresenta una porta privilegiata verso mercati come quelli russo, bielorusso, scandinavo e tedesco.


  • Bulgaria:  Finita la difficile fase economica del 1989, negli ultimi anni l’economia ha ricominciato a crescere. Si sono aperti spazi per nuove iniziative, sono state realizzati incentivi fiscali ed agevolazioni per gli investimenti, inclusi quelli esteri. Le leggi in materia fiscale sono allineate a quelle vigenti nei paesi dell’UE nella quale la Bulgaria è entrata a far parte nel 2007.